Quale sarà il futuro della ristorazione? “A tu per tu” a distanza con… Carlo De Luca
Da più di 30 anni è alla guida di una consolidata realtà aziendale specializzata nel settore delle forniture per le attività di ristorazione, alberghiere e dolciarie. Oggi con l’aiuto dei figli Pietro, Serena e Margherita la sua azienda annovera oltre 25mila clienti in tutta Italia tanto da porsi come punto di riferimento per il settore HO.RE.CA. Nel nuovo appuntamento della rubrica #noipervoi di MTN Company abbiamo intervistato Carlo De Luca, amministratore dell’azienda De Luca Attrezzature nonché Presidente del Consorzio HoReCoast, la prima fiera evento dedicata ad operatori e professionisti del mondo HO.RE.CA. nel Sud Italia.
Con il Sig. Carlo De Luca ci siamo soffermati sui risvolti sul mondo della ristorazione causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19, sull’evoluzione della figura del ristoratore, sulle nuove pratiche da adottare per “cavalcare” i tempi contemporanei e sul “futuro possibile” per il settore.
Buona lettura!
Come orientarsi in un mondo, come quello della ristorazione, letteralmente stravolto dall’emergenza sanitaria?
Senza dubbio il settore maggiormente colpito è quello turistico e quello della ristorazione. Ancora più in crisi sono le attività legate a eventi, manifestazioni, matrimoni, fiere, congressi, oggi completamente ferme e probabilmente saranno le ultime a ripartire. Di sicuro comunque la gente continuerà a mangiare, tutti i giorni e credo che non cambierà il modo di fare cucina, ma cambieranno le abitudini e il modo di stare a tavola.
Come crede debba evolvere la figura del ristoratore?
I ristoranti e la ristorazione non moriranno mai e la ricerca di un buon cibo, di un buon vino e di una buona pizza sarà un piacere a cui non rinunceremo mai. E’ probabile che aumenteranno i pasti consumati a casa o per strada, cresceranno sicuramente le piattaforme di food-delivery da noi poco diffuse, ma che in altri stati è un’abitudine chiamare lo chef o farsi consegnare i suoi piatti a casa. Ed a queste nuove tendenze il ristoratore dovrà farsi trovare pronto, prevedendo un’adeguata formazione già a partire da oggi. Comunque, il fascino di andare a mangiare al ristorante, vivere un’esperienza e uscire di casa resterà sempre il desiderio più grande.
Che idea si è fatto delle misure organizzative da adottare all’interno dei locali? Ce ne sono altre che ritiene indispensabili per garantire sicurezza ed igiene?
In cucina non credo che nulla sarà stravolto, ma semplicemente bisognerà attrezzarsi per le consegne a domicilio, le sale si adatteranno a queste nuove tendenze e certamente sarà necessario contenere un minore numero di tavoli e maggiormente distanziati tra loro.
Tutto questo trasformerà anche la vendita e la distribuzione delle attrezzature professionali e degli arredamenti. Si svilupperà la vendita a distanza e bisognerà attrezzarsi sui servizi e sulle possibilità che internet oggi offre. Le pagine web sostituiranno l’esposizione fisica e la logistica il banco di vendita. Non è escluso che alla fine il cambiamento potrà rappresentare un maggior risparmio per il cliente di costi e di tempi.
Secondo lei, quale sarà il futuro della ristorazione?
Ci vorrebbe la bacchetta magica per rispondere a questa domanda. E’ ancora troppo presto e dipende molto da quelli che saranno gli sviluppi della scienza per combattere questo maledetto contagio. Se guardo dentro di me sono un po’ scoraggiato, ma se guardo i mie quattro splendidi nipoti immagino un futuro sempre in chiave ottimistica.
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