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Quando il bambù ti cambia la vita

Quando il bambù ti cambia la vita
  • PublishedSettembre 8, 2017

Una passione comune per il bambù ed una perfetta integrazione di competenze su questa tipologia di pianta: è la sinergia attivata tra le aziende Alma Bamboo e BambùBio. Per conoscere meglio le finalità dell’accordo e per scoprire le proprietà benefiche di questa pianta ci siamo soffermati con Alessandra Ferro (Presidente Alma Bamboo ed Amministratrice di BambùBio – a sx nella foto) e Marianna Ziliati (Amministratrice di BambùBio e Responsabile della divisione Ricerca e Sviluppo dell’azienda – a dx nella foto).

«Alma Bamboo è un’azienda leader nel settore della green-economy -spiega Alessandra FerroSi tratta di un progetto che unisce redditività ed ecosostenibilità, perché realizziamo e gestiamo impianti di bambù gigante a scopo commerciale ed industriale in tutta Europa. Siamo l’unica azienda che permette a tutti di accedere al Business della coltivazione del Bambù Gigante. In pratica, offriamo un’opportunità di “investimento” ad altissima redditività e basso rischio».

Qual è stato il momento che ha segnato l’avvicinamento con BambùBio?
«All’inizio del 2017 – continua Alessandra Ferro – abbiamo sviluppato l’idea di filiera del bambù ed a ridosso dell’estate BambùBio è entrata a far parte della nostra “famiglia”. Con Marianna Ziliati e la sua attività ci accomunano la forte affinità ed un approccio simile al bambù. Abbiamo così integrato le nostre competenze in ambito marketing e commerciale e la sua esperienza e professionalità come chef e ricercatrice».

A cosa punta Alma Bamboo?
«Il nostro obiettivo è diventare leader nel mercato e l’acquisizione di BambùBio, la prima azienda in Italia ad interessarsi a questo alimento, testimonia la nostra capacità di contribuire a rendere verticale le attività aziendali, partendo dalla coltivazione del bambù gigante fino ad arrivare alla commercializzazione delle sue molteplici applicazioni».

Chef, ricercatrice, nonché esperta dei segreti e dei benefici del bambù. Marianna, qual è stata l’“occasione” che ti ha fatto scoprire l’importanza delle piantagioni di bambù?
«Sono una cuoca per passione con una forte propensione per la cucina naturale. Da circa due anni mi diletto tra i fornelli più noti della cucina italiana, sotto la guida del grande Maestro degli Chef, Gualtiero Marchesi. L’incontro con il bambù è avvenuto in modo pressoché casuale, ma ha segnato una svolta nella mia vita. Mia sorella Cinzia studiava lingue all’estero, in Cina precisamente. Al suo rientro in Italia sono venuta a conoscenza di una particolare tipologia di germoglio, quello di bambù. Decisi di andare in un ristorante asiatico per assaggiarlo e da quel momento mi si aprì un “mondo”, nel vero senso della parola. Mi innamorai talmente di questo germoglio che, insieme a mamma e sorella, dopo lunghe ricerche ed informazioni raccolte, decidemmo di dar vita ad una piantagione cosiddetta a “chilometro zero”. Così, nel 2013, nacque la nostra piantagione di bambù dal germoglio commestibile a Treviglio, in provincia di Bergamo».

La Punjab University, in India, ha definito il bambù come “il cibo del futuro”. Quali sono le proprietà nutritive ed i benefici di queste piantagioni?
«Il bambù è un vero e proprio toccasana per la salute, in quanto antitumorale, antibatterico, antivirale e antiossidante. A livello nutrizionale il germoglio è ricco di proteine, carboidrati, amminoacidi, minerali, fibre, potassio, calcio, zinco e vitamine (A, B6, E). Da questo studio si può quindi dedurre che si tratta di un alimento completo a livello nutritivo, ma allo stesso tempo per niente calorico. È, infatti, povero di zuccheri e grassi ed indicato per diete ipocaloriche».

Quali e quanti sono gli usi del bambù che si possono fare in cucina?
«Il germoglio di bambù è una valida risorsa in cucina, in quanto si adatta a tutti i tipi di cottura o conservazione: fritto, stufato, saltato, sott’olio o aggiunto a impasti come pizze o focacce, apporta una consistenza gradevole al palato senza modificare eccessivamente il gusto. Ha un sapore piuttosto neutro che si avvicina molto a quello del carciofo, con una texture croccante seppur sottoposto a cotture».

Quali prodotti presenterete alla 29esima edizione del Sana di Bologna, in corso fino all’11 settembre 2017?
«Il 29° Salone Internazionale del biologico e del naturale costituisce la prima occasione pubblica in cui Alma Bamboo dà seguito al nuovo corso di BambùBio. In fiera presentiamo i nostri prodotti 100% italiani. In maniera particolare, riveliamo la nuova linea di prodotti gourmet a base di germogli di bambù, che va sotto il nome di Biobù, nelle sue declinazioni di germogli di bambù sott’olio e crema di bambù. Oltre alle conserve, presentiamo i prodotti da forno (biscotti di avena e foglie bambù, biscotti di farro monococco e foglie di bambù, crackers di avena e foglie di bambù, crackers di farro monococco e foglie di bambù, corti di pane con foglie di bambù, triangoli di mais e riso integrale con foglie di bambù, ricci al bambù), i prodotti freschi, tra cui la caciotta stagionata al bambù, e le tisane, sia quella depurativa che quella drenante al bambù».

L’utilizzo del bambù si sta sempre più espandendo, sia a livello di arredamento ecosostenibile che a livello alimentare. Cosa ci dobbiamo aspettare per il prossimo futuro e quali sono le tue aspettative?
«L’aspettativa è che questa piantagione, con i suoi benefici per la salute ed usi culinari, sia sempre più conosciuta e richiesta in cucina. Noi, con il binomio Alma Bamboo-BambùBio, non faremo di certo mancare il nostro impegno nel far capire l’importanza del bambù, sia come alimento innovativo per il settore food, sia come scelta irrinunciabile per un’alimentazione capace di unire il gusto al mangiare sano».

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