Il meglio deve ancora venire…
Tutto comincia a metà degli anni ’90, quando Internet era ancora un territorio sconosciuto, fatto di suoni metallici e attese infinite. È il 1995/96 quando Carmine D’Alessio accende una scintilla destinata a cambiare tutto: il primo collegamento internet Cava de’ Tirreni-Milano, da Corso Umberto I a Via Caldera.
Un filo invisibile che unisce provincia e futuro, Sud e Nord, intuizione e possibilità. Non era solo tecnologia: era visione.
Da lì l’evoluzione è naturale e inarrestabile. Nascono i provider internet, e Microsys prima e MTN poi diventa tra i primi nel Centro-Sud Italia a credere davvero nella rete come strumento di crescita, relazione, business. Un’epoca pionieristica, fatta di sperimentazione, notti insonni e scelte che pochi avrebbero avuto il coraggio di fare.
Il 2001 segna la consacrazione. A Milano, durante l’Internet Expo, nasce ufficialmente MTN – Integrated Solution for the Next Millennium. Un nome che è già una dichiarazione d’intenti. «Ne abbiamo fatta di strada da quel giorno», racconta Carmine D’Alessio. Ed è una strada che, nel tempo, porta MTN a specializzarsi in sviluppo e web design, branding, strategia e creatività, social e marketing, editoria e advertising, fino a posizionarsi, già nel secondo decennio degli anni 2000, come agenzia di comunicazione integrata.
MTN non ha mai seguito le mode. Le ha anticipate. Lo dimostra Creatives Are Bad, la mostra-manifesto sulla comunicazione rifiutata, ideata e curata tra il 2006 e il 2010. Un progetto controcorrente, che esponeva e celebrava le pubblicità “rifiutate” dai clienti, trasformando il “no” in riflessione, dibattito, crescita. Un atto di coraggio culturale che ha acceso i riflettori su un tema ancora attualissimo: la qualità della comunicazione nasce dal confronto, non dalla paura di osare.
Negli anni il mondo cambia velocemente. Guerrilla marketing, street marketing, marketing non convenzionale, social media, e-commerce ridisegnano il panorama della comunicazione. MTN e Carmine D’Alessio non restano a guardare: sperimentano, progettano, anticipano. Diventano un punto di riferimento avanguardista nel Sud Italia e oltre, con l’apertura di nuove sedi a Firenze e Milano, portando una visione nata a Cava de’ Tirreni su scala nazionale.
Oggi, dopo trent’anni, la sfida si chiama intelligenza artificiale. Un nuovo linguaggio, un nuovo potere. Ma anche una grande responsabilità.
«L’AI è un superpotere, sì. Ma solo se usato bene. Solo se guidato da pensiero critico, etica, creatività umana». È questo l’augurio alle nuove generazioni: usare la tecnologia senza farsi usare, ricordando che dietro ogni algoritmo deve esserci sempre una visione.
Quella che, nel 1995, partiva da una linea telefonica e guardava già al futuro.
Buon 2026… e il meglio deve ancora venire!
Carmine D’Alessio

